Via degli Dei - Paesaggio rurale montano
Via degli Dei - da Bologna a Firenze
Dal 12 al 17 maggio 2023
Di buon mattino Bruno ed io prendiamo il treno in direzione Bologna, città di partenza per conoscere “l’anima nascosta dell’Appennino”.
Eccoci quindi arrivati a Bologna e prima di iniziare il nostro cammino, percorriamo i suoi storici portici, un’aperitivo in Piazza Maggiore, salotto della città, dove si affacciano palazzi medievali e la basilica di San Petronio.
Il nostro cammino, suddiviso in sei tappe per un totale di 129 km si snoderà lungo l’antica Flaminia Militare romana dove natura e storia si fondono in tutt’uno.
Il tempo purtroppo non ci aiuta a godere appieno il nostro cammino, anche se ben equipaggiati la pioggia continua e il fango non agevolano di certo i nostri passi.
Passo dopo passo talvolta i nostri scarponi calpestano Il vecchio selciato romano ancora perfettamente conservato.
Lungo la via le montagne portano nomi di Dei, anfiteatri romani e cimiteri militari costuditi nel silenzio dei boschi, ci accompagnano e se non ci fosse questa incessante pioggia potremmo scorgere nelle pietre della montagna, conchiglie preistoriche incastonate.
Tappa dopo tappa , qualche raggio di sole, ma sempre con lo spirito di proseguire il nostro cammino a volte meditativo ci avviciniamo sempre più a Firenze.
Finalmente, stanchi ma felici, giungiamo a Firenze culla del rinascimento.
Dopo aver ammirato nei giorni precedenti l’opera della natura, ci immergiamo nelle vie traboccanti d’arte e di maestria umana della bellissima città di Firenze capoluogo della Toscana.
Paesaggio rurale montano
Camminare, percorrere sentieri in boschi, valli e montagne del mio Canton Ticino è la mia passione.
A quest’ultima da alcuni anni si è aggiunta, e riscoperta, quella per il disegno en plein air, ed è così che ora un taccuino di schizzi mi accompagna ovunque vada.
In questo pellegrinare ciò che mi affascina e mi emoziona è l’imbattermi in antiche testimonianze di abitati situati a volte in luoghi impervi lungo tracce di sentieri malagevoli per poi soffermarmi a ritrarli.
Spesso si tratta solo di disegnare piccoli nuclei, cascine o stalle semi diroccate, costruite con pietre e legno materiale disponibili in abbondanza, ma anche particolari come una vecchia serratura, un dettaglio costruttivo o un’iscrizione incisa in una pietra mi ispirano.
I disegni che qui presento con il mio carnet sono un’immagine di quello che resta di questa civiltà contadina di un tempo, molto spesso contrassegnata da stenti e povertà.